BRICS: i Paesi membri e il XV summit
Dal 22 al 24 agosto si è tenuto a Johannesburg il XV summit dei BRICS, il gruppo composto dalle principali economie emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Il termine BRIC è stato coniato nel 2001 dall’economista Jim O’Neill con l’intento di riunire ed evidenziare il potenziale di crescita delle economie di Brasile, Russia, India e Cina. Solo nel 2010, in seguito all’aggregarsi del Sud Africa il termine è stato modificato in BRICS.
La Russia ha ideato la creazione dei BRICS e ogni anno dalla sua fondazione i capi di stato e di governo dei membri si riuniscono annualmente e a rotazione ogni Paese assume la presidenza del gruppo. Sebbene i BRICS non costituiscano un’alleanza ufficiale, gli ampi interessi comuni, come il passaggio a un sistema multipolare, hanno portato maggiori opportunità con un enorme potenziale. Infatti, I BRICS rappresentano un enorme mercato di consumo, ricco di risorse naturali, e di infrastrutture moderne.
BRICS e gli obiettivi per il futuro
L’annuncio alla conclusione del quindicesimo summit dei BRICS è stato che il numero dei membri aumenterà da gennaio 2024. Infatti, a Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa si sono aggiunti Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti (EAU) e Arabia Saudita.
Gli obiettivi futuri emersi dal summit sono:
– Realizzare e attuare un sistema multipolare
– La dedollarizzazione per gli scambi commerciali tra Paesi BRICS
– Rendere l’alleanza forte e influente al pari dell’Occidente
Tra i membri però si sono create delle incomprensioni dovute ai diversi punti di vista con cui i Paesi affrontano la realtà sia politica sia economica. Ad esempio, alcuni membri non hanno come obiettivo la realizzazione di una forza politica ed economica che possa essere un contrappeso per l’Occidente, ma secondo loro gli obiettivi dell’alleanza dovrebbero essere equità, rispetto e supporto tra i membri.
Anche in una situazione geopolitica instabile bisogna sapersi orientare e muovere.
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