Il volume delle esportazioni di prodotti e tecnologie dell’industria nucleare russa è aumentato del 20% nel 2022
L’anno scorso le forniture di combustibile nucleare dalla Russia all’UE hanno raggiunto il livello più alto negli ultimi tre anni; lo ha riferito Bloomberg, citando uno studio dell’istituto britannico Royal United Services Institute (RUSI).
RUSI calcola che le esportazioni nucleari totali della Russia a dicembre sono state pari a 201,5 milioni di dollari, mentre l’esportazione mensile più alta nei tre anni precedenti non ha superato i 160 milioni di dollari. Tuttavia, le cifre fornite dalla RUSI non tengono conto della fornitura di combustibile nucleare all’Iran.
L’agenzia ricorda che UE e Stati Uniti non hanno ancora imposto sanzioni contro l’industria nucleare russa
Ciò è in gran parte dovuto al fatto che la Russia, a differenza di molti altri paesi, ha continuato a sviluppare l’energia nucleare ed è rimasta uno dei pochi fornitori di combustibile nucleare. In particolare, Rosatom fornisce un quinto dell’uranio arricchito necessario per far funzionare 92 reattori nucleari statunitensi.
Il 2 febbraio, i parlamentari dell’UE hanno chiesto l’espulsione di Rosatom dalla Unione Europea e la cessazione dell’importazione di uranio dalla Russia. Fonti di Reuters hanno riferito che, su proposta di Polonia e Lituania, il decimo pacchetto di sanzioni potrebbe includere restrizioni all’industria nucleare russa, in particolare a Rosatom e alla sua leadership.
Il 5 febbraio, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha imposto sanzioni contro 200 persone giuridiche della Federazione Russa, tra cui la società statale Rosatom, le sue sussidiarie e altre società dell’industria nucleare della Federazione Russa.
Fonti:
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