IKEA ha aumentato l’uso di legno dei paesi baltici per sostituire quello russo
Il produttore di mobili svedese IKEA ha iniziato a utilizzare più legname dalla Svezia e dai paesi baltici per compensare la mancanza di forniture dalla Russia e dalla Bielorussia, dopo che la società si è ritirata da quei paesi durante le operazioni militari in Ucraina. Lo ha detto in un’intervista a Reuters il direttore globale delle forniture di legname e della silvicoltura del proprietario del marchio Inter IKEA Ulf Johansson (Head of Global Wood Supply & Forestry, Inter IKEA Group)
(ricordiamo che secondo l’Articolo 3 decies del Regolamento (UE) N. 833/2014 del Consiglio concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina 1.È vietato acquistare, importare o trasferire nell’Unione, direttamente o indirettamente, se sono originari della Russia o sono esportati dalla Russia, i beni, elencati nell’allegato XXI, che generano introiti significativi per la Russia consentendole di intraprendere azioni che destabilizzano la situazione in Ucraina. L’allegato XXI include tutta la categoria di merci del gruppo 44: Legno e lavori di legno; carbone di legna)
Secondo Johansson, l’azienda ha anche aumentato la fornitura di legname dalla Polonia e dalla Germania. Egli ha osservato che alcune soluzioni potrebbero essere a lungo termine, mentre altre potrebbero essere a breve termine. Ha affermato che IKEA sta ora rivedendo la sua strategia di fornitura di legno nel lungo periodo in termini di alternative alla Russia, anche alla luce dei piani di espansione in Sud America, dove ha aperto il suo primo negozio nel 2022.
Decisioni di IKEA riguardo il business in Russia
Alla fine del 2021, Russia e Bielorussia erano tra i cinque maggiori fornitori di legno di IKEA.
I negozi IKEA in Russia e Bielorussia hanno chiuso i battenti all’inizio di marzo. La società ha spiegato questa decisione con i problemi nelle catene di approvvigionamento a causa della situazione in Ucraina. Le fabbriche IKEA hanno sospeso la produzione.
Il 15 giugno la società ha annunciato che avrebbe ridimensionato la propria attività in Russia e iniziato a cercare nuovi proprietari per tutti e quattro gli stabilimenti del paese, nelle regioni di Mosca, Leningrado, Kirov e Novgorod. Il 15 agosto la catena ha completato la svendita della merce.
Riposizionamento nella supply chain e sviluppo del portafoglio di fornitori
Negli ultimi tempi abbiamo vissuto molte situazioni che hanno cambiato significativamente il modo di pensare e gestire gli acquisti: pandemia, guerre, sbalzi di prezzi nel settore della logistica marittima etc. Questo ci spinge a valutare più attentamente i rischi, a elaborare strategie negli acquisti a lungo termine, e a tenere sempre monitorato e aggiornato il portfolio dei fornitori per garantire una situazione stabile e alternative e soluzioni disponibili da subito in caso di emergenza.
Noi di OBICONS insieme ai colleghi di Patrol International e ImportDesk vi aiuteremo a creare questa strategia e a tenerla sempre aggiornata.
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Anche in una situazione geopolitica instabile bisogna sapersi orientare e muovere.
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