La Russia è il più grande attore nelle vendite dirette della sua regione
Il mercato russo resta il primo player nelle vendite dirette tra i paesi extra UE con una quota del 56%.
Dopo due anni di recessione, nel 2020 la Russia ha mostrato una crescita nel segmento delle vendite dirette. Nell’articolo “Billion Dollar Markets” pubblicato sulla rivista Direct Selling News, il pubblicista Beth Douglas Silcox analizza i risultati monetari del settore della vendita diretta nel 2020, definiti dalla Federazione mondiale delle associazioni di vendita diretta. I rappresentanti della Federazione e dell’industria hanno commentato il rapporto.
I risultati mondiali sulle vendite dirette
Secondo la World Federation of Direct Selling Association, le vendite al dettaglio nel 2020 hanno generato 179,3 miliardi di dollari a livello globale e i primi dieci paesi rappresentano il 78% delle vendite. Gli Stati Uniti guidano con il 22,4%, seguiti dalla Cina con il 10,7%; a seguire Germania (10%), Corea (9,9%), Giappone (8,8%), Brasile (4,6%), Malesia (3,9%), Messico (2,9%), Francia (2,9) e Taiwan (Cina, 2,5%).
Se parliamo di regioni, nelle Americhe le vendite sono cresciute del 10,6%, in Africa e Medio Oriente del 4,0%, in Europa dell’1,6%. Nel resto d’Europa (rest of Europe), in cui la World Federation of Direct Selling Associations include i paesi al di fuori dell’Unione europea, si è registrato un aumento del 12,4% (5 miliardi di dollari). La Russia appartiene a quest’ultimo blocco insieme a Norvegia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Gran Bretagna.
I risultati della Russia e degli altri paesi “Rest of Europe” nelle vendite dirette
La Federazione Russa rimane il più grande attore della regione “rest of Europe”. Rappresenta il 56% delle vendite e il volume è stimato in 2,2 miliardi di dollari. Il 2020 è stato l’anno della ripresa per la Federazione Russa, che ha registrato un aumento del 7,1% dopo 2 anni di calo.
L’Inghilterra è al secondo posto. Le sue vendite hanno totalizzato poco più di 1 miliardo di dollari, il 45% in più rispetto a prima. In Norvegia le vendite sono aumentate del 13%, in Svizzera del 7,4%, in Turchia del 5%. In Ucraina si registra invece un calo dell’8,5%.
Se parliamo di categorie di prodotti, vale la pena notare che in Russia il 42% dei prodotti acquistati direttamente sono cosmetici e prodotti per l’igiene personale, il 37% sono prodotti per la salute. Nel Regno Unito le categorie sono simili: 51% cosmetici, 29% prodotti per la salute.
Vendite online e imprenditori in rete
La riduzione delle attività imprenditoriali tradizionali e i licenziamenti dovuti ai lockdown hanno comportato molti nuovi arrivi nel settore online. 125,4 milioni di imprenditori hanno venduto online direttamente nel 2020. Si tratta di quasi 6 milioni in più rispetto al 2019 (allora erano 119,9 milioni). Il resto d’Europa impiega 7,9 milioni di persone in questo settore, inclusi 4,6 milioni di russi. Gli imprenditori online si sono allontanati dai tradizionali incontri faccia a faccia per passare a quelli virtuali. Gli imprenditori hanno insomma scoperto la connessione digitale, che è diventato un fattore chiave.
Cosa significa questo per un imprenditore italiano?
Questi dati confermano ancora una volta il potenziale del mercato russo per gli imprenditori italiani. La crescita del volume delle vendite dirette mostra l’aumento del potere d’acquisto e, di conseguenza, della richiesta da parte dei consumatori. Per un produttore interessato alle vendite in Russia sono dati decisamente incoraggianti!
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