Doing Business: la classifica della Banca Mondiale

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Rapporto Banca Mondiale 2020

Doing Business: la classifica della Banca Mondiale. Come si piazza la Russia e perché?

Nel rating annuale Doing Business, pubblicato dalla Banca Mondiale in ottobre, la Russia si classifica al 28° posto su 190, scalando tre posizioni rispetto alla classifica dell’anno scorso e superando Ruanda e Spagna. L’Italia, la cui unica riforma favorevole allo svolgimento del business nel periodo considerato è stata quella che riguarda i contratti a tempo determinato, figura al 58° posto.

Dal 2002 la Banca Mondiale pubblica annualmente il rating Doing Business; per valutare le condizioni dell’ambiente business nei Paesi interessati, si utilizzano 12 categorie: registrazione delle imprese; ottenimento di permessi di costruzione; collegamento al sistema elettrico; registrazione della proprietà; ottenimento di prestiti; protezione degli investitori di minoranza; fiscalità; commercio internazionale; esecuzione dei contratti; risoluzione dell’insolvenza; assunzione di personale*; contratti governativi*. (*categorie non presenti nel Doing Business 2020).
La classifica più recente tiene conto delle modifiche da maggio 2018 a maggio 2019.
I rappresentanti della Banca Mondiale osservano che durante questo periodo le autorità di ben 115 Paesi hanno effettuato 294 riforme per migliorare le proprie condizioni per fare business.

I leader del rating, Nuova Zelanda e Singapore, hanno mantenuto le loro posizioni. Hong Kong sale dal quarto al terzo posto, scavalcando la Danimarca. Gli Stati Uniti salgono di due posizioni, dall’ottavo al sesto posto. La Georgia ha leggermente peggiorato la sua posizione, scendendo dal sesto al settimo posto.

Vediamo le prime 60 posizioni:

Posto nella classificaPaesePunti Doing Business
1New Zealand86.8
2Singapore86.2
3Hong Kong SAR, China85.3
4Denmark85.3
5Korea, Rep.84.0
6United States84.0
7Georgia83.7
8United Kingdom83.5
9Norway82.6
10Sweden82.0
11Lithuania81.6
12Malaysia81.5
13Mauritius81.5
14Australia81.2
15Taiwan, China80.9
16United Arab Emirates80.9
17North Macedonia80.7
18Estonia80.6
19Latvia80.3
20Finland80.2
21Thailand80.1
22Germany79.7
23Canada79.6
24Ireland79.6
25Kazakhstan79.6
26Iceland79.0
27Austria78.7
28Russian Federation78.2
29Japan78.0
30Spain77.9
Posto in classificaPaesePunti Doing Business
31China77.9
32France76.8
33Turkey76.8
34Azerbaijan76.7
35Israel76.7
36Switzerland76.6
37Slovenia76.5
38Rwanda76.5
39Portugal76.5
40Poland76.4
41Czech Republic76.3
42Netherlands76.1
43Bahrain76.0
44Serbia75.7
45Slovak Republic75.6
46Belgium75.0
47Armenia74.5
48Moldova74.4
49Belarus74.3
50Montenegro73.8
51Croatia73.6
52Hungary73.4
53Morocco73.4
54Cyprus73.4
55Romania73.3
56Kenya73.2
57Kosovo73.2
58Italy72.9
59Chile72.6
60Mexico72.4

Secondo la Banca Mondiale, i successi della Russia sono da imputare ai seguenti fattori:
– Accelerazione della procedura di connessione alle reti elettriche tramite la creazione di dipartimenti specializzati nei servizi pubblici per gli imprenditori
– Rafforzamento della protezione dei diritti degli azionisti di minoranza per esigenze di maggiore trasparenza aziendale
– Riduzione dei tempi di evasione delle domande di rimborso dell’IVA da parte delle autorità fiscali
– Miglioramento del software 1C utilizzato per la contabilità.
(potete trovare maggiori dettagli sulla gestione dell’azienda in Russia e le sue problematiche principali nei nostri articoli: “Documenti in Russia: tanta carta, tanta burocrazia!”; “Le differenze tra contabilità russa e italiana”; “Il ruolo di Capo Contabile nelle aziende in Russia”; “Una breve panoramica sui documenti delle Risorse Umane in Russia”; e altri)

Nell’ultimo anno, quindi, i migliori fattori con i quali la Russia si è presentata sono stati la connessione alle reti elettriche e la registrazione della proprietà (12° posto). Il commercio internazionale si è invece rivelato il peggiore (99° posto).

“Negli ultimi tre anni la Russia ha guadagnato 12 posizioni nella classifica del Doing Business”, ha ricordato ai giornalisti il Ministro dello Sviluppo economico Maxim Oreshkin. “Continuiamo a progredire. La Russia rimane il migliore dei Paesi BRICS e siamo superiori a metà dei Paesi europei: Francia e Olanda sono dietro di noi”.

Maxim Oreshkin, Ministro dello Sviluppo economico in Russia

Maxim Oreshkin, Ministro dello Sviluppo economico, Foto di Sergey Savostianov / Tass

Il Ministro ha sottolineato che la concorrenza dei Paesi in classifica è forte, citando come esempio la Cina che nel giro dell’ultimo anno è salita dal 46° al 31° posto.

Ma questi non sono gli unici fattori importanti per gli investitori.

“Doing Business non riflette pienamente lo stato del clima degli investimenti nel Paese”, ha ammesso Oreshkin. L’indice, infatti, mostra solo come le procedure standard relative alla registrazione delle società, alla tassazione, allo sdoganamento siano più o meno semplici rispetto ad altri Paesi. Secondo il Ministro, gli investitori prestano attenzione principalmente alla stabilità della legislazione. “Non è solo il rating Doing Business a misurare la stabilità del sistema normativo. Frequenti cambiamenti nelle condizioni, bassa prevedibilità: questo è ciò di cui gli investor sono più preoccupati in questo momento. Abbiamo gestito le procedure, ora dobbiamo pensare alla stabilità: questo è il compito principale del governo nel prossimo futuro”, ha proseguito Oreshkin.

“Il rating Doing Business non è una guida agli investimenti, ma solo una misura della facilità di fare business”, ribadisce David Malpass, Presidente del gruppo della Banca Mondiale, nell’introduzione al nuovo rating. “I potenziali investitori valutano molti altri fattori, come la qualità generale dell’ambiente aziendale, la competitività nazionale, la stabilità macroeconomica, lo sviluppo del sistema finanziario, le dimensioni del mercato, lo stato di diritto, la qualità della forza lavoro”.

L’obiettivo per la Russia è entrare nei primi venti

Nel 2011 la Russia occupava il 124° posto nel Doing Business. Vladimir Putin, nei decreti del maggio 2012, fissò l’obiettivo di entrare nella top 20 entro il 2018, ma il traguardo non fu raggiunto.
Nel decreto di maggio 2018 non si menzionava l’argomento, ma nella primavera 2019 il Ministero dello Sviluppo Economico ha riferito che il Presidente ha rinnovato l’obiettivo, posticipandolo al 2024. Ciò, in particolare, dovrebbe essere facilitato dall’attuazione del piano di trasformazione del clima aziendale, i cui principali indicatori di efficienza includono gli stessi del Doing Business.

Il Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze Anton Siluanov afferma che l’avanzamento nel rating era previsto, poiché la Russia non ha indebolito il lavoro per rendere più confortevole l’ambiente imprenditoriale. Secondo Siluanov la Banca Mondiale sta assistendo a cambiamenti positivi. “La cosa più importante non è il successo in questa valutazione, ma il fatto che le imprese percepiscano questi cambiamenti. Questo è il compito più importante per noi”, ha sottolineato.

“La riforma delle attività di controllo e supervisione statale, soprannominata ‘ghigliottina legislativa’, può migliorare ulteriormente la posizione della Russia nella facilità di fare affari”, afferma Anton Danilov-Danilyan, co-presidente di Delovaja Rossiya (‘Business Russia‘). “La Russia sarà in grado di entrare nei primi venti entro i prossimi anni, a condizione che venga implementata la ghigliottina legislativa e si cambi in modo significativo l’applicazione della legge penale e amministrativa in relazione al business.”

Ricordiamo che la ghigliottina normativa è un’iniziativa statale che implica per le imprese, dal 2021, l’abolizione di tutti i requisiti di vigilanza che per allora non saranno stati rivisti e aggiornati. Tutti i requisiti per gli imprenditori saranno inseriti in un registro pubblico e la loro validità verificata almeno ogni cinque anni. Per attuare la riforma, il Governo russo sta sviluppando progetti di legge pertinenti. Inoltre, secondo il Primo Ministro della Federazione Russa Dmitry Medvedev, sotto la ghigliottina cadranno leggi e regolamenti adottati nei primi anni dell’Unione Sovietica e tuttora in vigore.

Un quadro incompleto

“Negli ultimi anni la Russia ha notevolmente migliorato la sua posizione in questo sistema di coordinate”, ha affermato Andrei Yakovlev, direttore dell’Istituto per l’analisi delle imprese e dei mercati presso la Higher School of Economics. Secondo Yakovlev questo è il risultato della politica perseguita dal Governo non solo dal punto di vista del miglioramento in sè, ma anche per la conseguente pressione sulle autorità regionali affinché apportino lo stesso miglioramento. “Ma è importante capire che questa è solo una parte del quadro reale. La Banca Mondiale, nel suo sistema di misurazione, non tiene conto di una serie di parametri che possono essere meno importanti per i Paesi sviluppati, ma molto significativi per la Russia. Ciò, in particolare, genera una forte pressione sulle imprese e sulla protezione dei diritti di proprietà.” “Abbiamo accelerato il processo di ottenimento di un permesso di costruzione o di connessione alla rete elettrica e le operazioni di esportazione e importazione sono diventate più semplici, ma se non proteggiamo i diritti di proprietà, non otterremo in cambio un maggiore stimolo a investire.” osserva Yakovlev.

Infine, nella sua classifica la Banca Mondiale considera il clima degli affari solo in due città russe, Mosca e San Pietroburgo. Intervistando gli esperti, i redattori analizzano le norme relative alla regolamentazione e le informazioni fornite dallo Stato; tuttavia, il sondaggio non include le aziende. Come spiegato in precedenza dalla Banca Mondiale, non sempre nelle aziende sono disponibili le informazioni legali necessarie. Per fare un esempio: se un’impresa è aperta da molto tempo, per l’imprenditore è difficile valutare le difficoltà di registrazione di una nuova società in quanto non aggiornato sull’argomento.
“Tuttavia, nessuno degli indicatori valutati dalla Banca Mondiale tiene conto dello stato dell’ambiente istituzionale, come ad esempio il numero di ispezioni aziendali da parte delle autorità di regolamentazione e delle forze dell’ordine; o ancora il favoritismo nella distribuzione effettiva degli appalti pubblici”, afferma Valery Mironov, vicedirettore dell’HSE Development Center Institute.

Bisogna inoltre aggiungere che, dopo cinque anni di discussioni con la Banca Mondiale riguardo il rating Doing Business, il Servizio Fiscale Federale e il Ministero delle Finanze della Federazione Russa hanno espresso pubblicamente il loro disaccordo con la classifica. Sulla base dei risultati del rating 2020, le autorità russe hanno fatto notare alla Banca Mondiale che la componente fiscale del rating non è trasparente e che distorce la realtà, impedendo alla Federazione Russa di utilizzarlo per migliorare l’amministrazione fiscale. I problemi sono in gran parte legati alla metodologia del Doing Business: la digitalizzazione e la riduzione dell’onere amministrativo complessivo sull’imprenditorialità non possono essere correttamente valutati dal Doing Business senza adeguate correzioni al metodo di analisi.

Nonostante tutte le opinioni favorevoli e sfavorevoli degli esperti per quello che riguarda il Doing Business 2020 e l’attuale situazione geopolitica di sanzioni e contro sanzioni, noi di OBICONS riteniamo che la Russia sia sempre più aperta agli scambi commerciali con l’estero e rimanga sempre un mercato strategico per il business italiano che, con il giusto approccio e il supporto di professionisti, può espandersi in questo Paese in tempi brevi minimizzando i rischi.

Prendendo in considerazione i dati del rating di cui abbiamo parlato in questo articolo, vi invitiamo a studiare la situazione attuale del vostro settore d’interesse in Russia, ad esempio cominciando dal pacchetto di servizi “Esplorazione”, per valutare attraverso dati concreti la vostra possibilità di DOING BUSINESS IN RUSSIA!

Fonti: www.rbc.ru, www.futurerussia.gov.ru, www.kommersant.ru, www.gazeta.ru, www.worldbank.org, World Bank. 2020. Doing Business 2020. Washington, DC: World Bank. DOI:10.1596/978-1-4648-1440-2. License: Creative Commons Attribution CC BY 3.0 IGO

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