Cessione di asset esteri in Russia: dall’autunno 2024 uscire dal mercato russo diventa ancora più difficile e costoso

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Cessione di asset esteri in Russia: dall'autunno 2024 uscire dal mercato russo diventa ancora più difficile e costoso

Le cessioni di asset esteri in Russia stanno diventando sempre più complicate e onerose

Le autorità russe hanno deciso di introdurre nuove restrizioni e condizioni più rigide per le transazioni di vendita di beni esteri, come riportato da RBC e Kommersant. Tra le principali modifiche ci sono l’aumento del “contributo volontario” al bilancio statale, che passa dal 15% al 35% del valore di mercato del bene e un incremento dello sconto minimo dal 50% al 60%. Inoltre, le transazioni con asset di valore superiore a 50 miliardi di rubli dovranno ottenere l’approvazione presidenziale.

Nuove condizioni per la cessione di asset esteri

La Commissione governativa per il controllo degli investimenti esteri, che si occupa delle autorizzazioni per la vendita di beni russi da parte di società provenienti da paesi “ostili”, ha deciso di inasprire le condizioni per la vendita di asset esteri in Russia. Fonti vicine alla Commissione, citate da RBC, hanno confermato che l’obiettivo è rendere più difficoltosa l’uscita delle società straniere dal mercato russo.

Tra le principali novità vi è l’aumento del contributo al bilancio: il 25% del valore della transazione dovrà essere versato entro un mese dalla sua conclusione, il 5% entro un anno e un ulteriore 5% entro due anni. Questo nuovo schema implica che i venditori saranno costretti a destinare una parte considerevole del ricavato direttamente al bilancio federale.

Incremento dello sconto e limiti sulle transazioni di grande valore

Un’altra misura introdotta riguarda l’aumento dello sconto minimo sul valore di mercato dei beni, che passa dal 50% al 60%. Ciò significa che le società straniere potranno vendere i loro beni in Russia solo per un massimo del 40% del loro valore stimato. Inoltre, per la cessione di asset esteri con un valore superiore a 50 miliardi di rubli, sarà necessario ottenere l’approvazione diretta del Presidente Vladimir Putin, estendendo così ulteriormente i tempi e la complessità delle transazioni.

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Le conferme del Ministero delle Finanze e gli effetti sui venditori stranieri

Secondo fonti di Kommersant, il 9 ottobre il Ministero delle Finanze ha inviato una comunicazione alle autorità federali, sottolineando l’inasprimento delle regole per la vendita di imprese russe da parte di proprietari stranieri. Tenendo conto di queste nuove misure, i venditori stranieri potranno ricevere solo una piccola parte del valore di mercato delle imprese vendute, spesso limitata al 5%. Questi cambiamenti creano ulteriore pressione sui venditori e riducono significativamente i ricavi potenziali.

Impatto economico e strategia russa

Secondo Liliya Iost, CFO di Aspring Capital, l’inasprimento delle condizioni sulle cessioni di asset esteri in Russia è volto a impedire che il denaro straniero lasci il Paese, nonostante le sanzioni internazionali. Il Ministero delle Finanze russo ha confermato che l’obiettivo di queste misure è tutelare gli interessi economici interni, limitando l’afflusso di capitali verso l’estero.

Normative attuali e possibili modifiche future

Attualmente, le transazioni per la vendita di beni russi di proprietà di società straniere provenienti da paesi “ostili” devono essere approvate da un sottocomitato della Commissione governativa per gli investimenti esteri. Il valore dei beni viene determinato tramite una perizia indipendente, e il prezzo finale deve prevedere uno sconto di almeno il 50%. In aggiunta, le aziende sono tenute a versare un contributo “volontario” al bilancio, che inizialmente variava dal 5% al 10% a seconda dello sconto applicato. Tuttavia, nell’ottobre 2023 il Ministero delle Finanze ha annunciato che il contributo minimo sarebbe stato innalzato al 15%.

Cancellazione di transazioni e adeguamenti del valore

Alcune aziende si sono viste respingere le proprie richieste di vendita a causa di valutazioni giudicate troppo alte. Secondo fonti citate da Reuters, la Commissione ha iniziato ad annullare alcune transazioni, ritenendo che il preventivo di spesa fosse troppo elevato e dovesse essere ridotto di un ulteriore 20-30%. Le transazioni di valore superiore a 100 milioni di dollari sembrano particolarmente soggette a questo rischio. Tuttavia, il Ministero delle Finanze ha sottolineato che non obbliga le aziende a ridurre il valore finale degli asset, ma può intervenire nel processo di valutazione, se ritiene che il prezzo di mercato sia stato valutato erroneamente.

Contributi al bilancio federale: cifre aggiornate

Secondo i dati forniti dal sistema statale del Bilancio elettronico, da gennaio ad agosto 2024 il bilancio federale russo ha incassato quasi 140 miliardi di rubli dai “contributi volontari” imposti sulle cessioni di asset esteri in Russia. A confronto, nel 2022 questa voce di entrata ammontava a 2,95 miliardi di rubli, mentre nel 2023 ha raggiunto i 116,5 miliardi di rubli, segnalando un trend in forte crescita.

Conclusione

Le nuove misure imposte dalla Russia per le cessioni di asset esteri rappresentano un ulteriore ostacolo per le società straniere che desiderano uscire dal mercato russo. Contributi più elevati, sconti maggiori e l’obbligo di ottenere approvazioni presidenziali per transazioni di grande valore rendono queste operazioni sempre più complicate.

società estere in Russia

Fonti: Forbes Russia

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