Delocalizzazione del business russo negli Emirati Arabi Uniti
Le sanzioni e l’instabilità della situazione geopolitica hanno provocato un’ondata di delocalizzazione del business russo negli Emirati Arabi Uniti.
Nonostante le pressioni dei legislatori statunitensi ed europei sui paesi terzi che ospitano le imprese russe, gli imprenditori russi continuano a cercare forme, opportunità e paesi per proteggere il proprio business dai rischi esterni.
Ecco in breve i fatti riguardanti questo spostamento del business russo negli Emirati Arabi Uniti
- Questa settimana si è saputo che il marchio russo di mobili e decorazioni Dantone Home aprirà un secondo showroom con una superficie di 2.500 mq a Dubai.
- Dodo Brands lancerà negli Emirati Arabi Uniti la produzione centralizzata di impasti e altri ingredienti per piatti, che verranno venduti nelle catene Dodo Pizza e Drinkit.
- Abbiamo parlato la settimana scorsa con il proprietario di una grande holding russa. Stanno progettando un nuovo impianto di produzione a Dubai.
- Nell’ottobre 2023 Kommersant scriveva che in un anno negli Emirati Arabi Uniti sono state aperte 1.000 aziende russe.
- In novembre, lo stesso giornale riportava l’intenzione delle aziende farmaceutiche russe di avviare la produzione negli Emirati Arabi Uniti, citando il capo del Ministero dell’Industria e del Commercio Denis Manturov. Secondo lui, i nuovi impianti produrranno anche farmaci bioingegnerizzati.
- Manturov ha anche affermato che a Dubai è già stato aperto un sito di produzione per le berline di lusso Aurus Senat. Secondo lui, in futuro nel paese verrà prodotto anche il crossover Komendant. (Il nome del partner negli Emirati Arabi Uniti non viene divulgato)
Quale business russo si trasferisce all’estero e perché?
Alcune società commerciali, appartenenti a grandi gruppi industriali operanti in Russia, sono entrate negli Emirati e stanno aprendo non solo uffici di rappresentanza, ma anche di vendita e divisioni logistiche a tutti gli effetti. I rappresentanti del settore IT sono stati i primi a trasferire le proprie attività dalla Russia.
Secondo il rappresentante del Consiglio russo degli imprenditori a Dubai, Sergei Tokarev, “se la produzione è negli Emirati Arabi Uniti, allora tutti i prodotti ricevono la dicitura Made in UAE come paese di origine. Se qui si trova un ufficio vendite, tutte le merci prodotte negli Emirati Arabi Uniti vengono consegnate ai magazzini tramite una società degli Emirati e quindi spedite in tutto il mondo. In questo caso, i clienti trattano con un’organizzazione locale e non russa.“
Nel settembre 2023, Forbes ha scoperto che tre società finanziarie russe erano entrate nel mercato degli Emirati Arabi Uniti, ma hanno preferito non parlare della loro attività nella regione.
Secondo la pubblicazione, BCS Ultima, Alpha e Aton stanno cercando di fornire servizi a Dubai. Tuttavia, le aziende non lo confermano ufficialmente.
Nella primavera del 2023 gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro MTS Bank, appena tre mesi dopo la sua apertura negli Emirati. Successivamente, le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di revocare la licenza dell’organizzazione russa.
Dall’autunno dell’anno scorso il business russo negli Emirati Arabi riscontra molti problemi
In generale, il business russo negli Emirati Arabi Uniti sta affrontando diverse sfide dall’autunno dell’anno scorso, principalmente legate all’apertura di conti e società per i cittadini russi. Tuttavia, complessivamente, i russi finora sono riusciti a risolvere tali problemi.
Verso la fine del 2023, Bloomberg ha annunciato che le banche degli Emirati Arabi Uniti, sotto pressione degli Stati Uniti, hanno intensificato le ispezioni sulle società russe. I trasferimenti di denaro, sia verso la Russia che verso paesi terzi, sono ora soggetti a controlli più rigorosi e richiedono più tempo. Alcune banche richiedono documentazione aggiuntiva e possono trattenere i fondi durante la verifica del trasferimento o dell’origine del denaro.
Alla fine di febbraio 2024 i quotidiani russi hanno riportato che le principali banche degli UAE, per evitare rischi di sanzioni secondarie, hanno iniziato a limitare la loro collaborazione con il business russo negli Emirati Arabi.
Le banche stanno chiudendo i conti di aziende e privati e si rifiutano di effettuare pagamenti in Russia. Di recente, gli accordi commerciali diretti tra Russia ed Emirati Arabi Uniti sono diventati sempre più difficili. Si riscontrano problemi sia con le banche corrispondenti che con le banche locali. Per coloro che già possiedono un conto presso una delle banche degli UEA, altre istituzioni sono generalmente disposte a fornire servizi.
Tuttavia, per aprire un nuovo conto, è necessario che il richiedente russo non sia soggetto a sanzioni e sia disponibile a partecipare ad investimenti o depositi.
Alcune banche degli UAE richiedono anche una dichiarazione di non aver concluso accordi con la Russia, ad esempio, per un periodo di un anno.
L’apertura di conti per persone giuridiche e fisiche e l’approvazione della conformità bancaria sono argomenti molto discussi nelle comunità imprenditoriali russe locali. Se un’azienda non è soggetta a sanzioni e non ha figure politicamente esposte nella gestione, è ancora possibile trovare una soluzione, anche se talvolta è necessario attendere fino a sei mesi per l’apertura di un conto corrente.
Gli imprenditori russi confermano che una presentazione accurata della transazione e la collocazione dei documenti presso le autorità competenti offrono maggiori possibilità di successo.
Inoltre, la comunicazione con le banche in arabo e la conoscenza dei prodotti finanziari islamici possono essere vantaggiose. Tuttavia, esiste anche un approccio più diretto, sebbene non accessibile a tutti: coinvolgere uno degli sceicchi come azionista potrebbe facilitare la risoluzione dei problemi amministrativi con le banche.
Gli investimenti attivi degli imprenditori russi si stanno dirigendo anche verso i paesi vicini non coinvolti dalle sanzioni, come Kazakistan, Uzbekistan, Cina e altri
L’afflusso di investimenti ha indubbiamente un effetto positivo sulle economie di questi paesi (lo si deduce anche dal recente articolo del quotidiano The Economist
Le nuove industrie con radici russe situate nei paesi “amici” aumentano il PIL e la ricchezza complessiva, rendendo questi paesi attraenti anche per gli investitori di altre nazioni.
Anche in una situazione geopolitica instabile bisogna sapersi orientare e muovere.
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