Il deficit delle piante ornamentali d’importazione in Russia
L’elevato interesse per la coltivazione di piante ornamentali in Russia in terreni domestici e la limitazione delle forniture europee a causa delle sanzioni hanno portato a una carenza, nella vendita al dettaglio, di prodotti di alcune categorie.
Ci vorranno dai tre ai cinque anni per sostituire le piante d’importazione attraverso lo sviluppo delle importazioni parallele e la promozione delle colture nazionali, affermano i partecipanti al mercato. Inoltre il problema riguarderà non solo i cittadini, ma anche le autorità municipali, che per mancanza di materiale saranno costrette a ridurre i programmi di sistemazione del paesaggio.
Il deficit di alcune piante ornamentali e piante da frutto nelle catene di vendita al dettaglio in Russia
Il direttore commerciale di OBI indica che il problema è relativo ad alcune specie di gigli, conifere e alcune altre piante specifiche. La carenza oltretutto, si verifica in condizioni di forte domanda: nella passata stagione gli acquirenti hanno utilizzato piante ornamentali più spesso di quelle coltivate. Per molto tempo in Russia la dacia è stata il dominio della vecchia generazione, abituata agli orti e alla raccolta; ora le nuove generazioni sono più interessate al design e all’aspetto estetico.
Nella catena Maksidom si sottolinea che alcune piante ornamentali in Russia stanno scomparendo a causa delle sanzioni. Finora è stato possibile trovare alternative alla maggior parte delle posizioni ma in futuro la scelta, in particolare per le varietà esotiche, potrebbe ridursi.
Sanzioni nell’export di piante ornamentali in Russia e conseguenze
Secondo gli operatori del settore, il 70% dei fiori da interno è stato importato dall’UE.
Dal marketplace Flowwow affermano che alcuni negozi si trovano di fronte al rifiuto di fornitori stranieri di fornire alcune merci, anche su ordinazione.
Il divieto d’importazione di materiale vegetale in Russia era contenuto nel quinto pacchetto di sanzioni dell’UE.
Questo è diventato un problema per fioristi e giardinieri russi, che si sono tradizionalmente impegnati nella propagazione delle piante e non nella loro selezione.
Come esempio si citano le tuie, il 90% delle quali è stato acquistato nell’UE come piantine, successivamente coltivate e vendute al dettaglio in Russia. Le piantine con apparato radicale chiuso sono definite una categoria in deficit anche dal presidente dell’associazione “Serre della Russia”, Alexei Sitnikov. Secondo lui, prima delle sanzioni, una quota significativa veniva importata dalla Polonia. Non è facile organizzare rapidamente percorsi logistici alternativi per i fornitori. “Sono necessari trasporti speciali con temperature controllate. Non funzioneranno gli schemi di import parallelo in Russia attraverso la Turchia e il Kazakistan che impiegano due mesi.”
In questo contesto la domanda e i prezzi delle piantine nei vivai russi sono aumentati, ma tecnicamente i produttori non possono colmare rapidamente la nicchia
Le tuie sono infatti molto richieste tra i giardinieri: secondo la catena OBI, la scorsa stagione erano al quinto posto tra le piante da giardino, dietro petunie, rose, primule e gerani. Daniil Smirnov aggiunge che tuie e pini sono aumentati di prezzo da una volta e mezza a due volte nel corso dell’anno.
Ci vorranno dai tre ai cinque anni per sostituire le importazioni di piante che scarseggiano. Ciò è dovuto al ciclo produttivo: dal momento della forzatura dei semi al raggiungimento della dimensione per la vendita al dettaglio passano circa due anni.
Le piantine di frutta e bacche devono essere certificate per essere vendute, ma non tutti i produttori locali sono pronti a investire in questo lavoro. Secondo alcuni retailer, la mancanza di piante d’importazione sarà in parte compensata dal rilancio delle varietà russe di lillà e sorbo. Alcuni esperti invece sostengono che il deficit sarà superato prima, attraverso lo sviluppo di canali logistici alternativi.
La mancanza di bulbi e piantine, secondo qualcuno, è un problema serio non solo per i residenti delle case estive, ma anche per le imprese. I frutteti intensivi e i complessi di serre affrontano una carenza di materiale da semina. Un esperto cita i tulipani come esempio: “Attualmente le aziende russe forniscono il 50% del fatturato di queste piante, ma coltivano bulbi olandesi che devono essere piantati ora”. Al momento, i bulbi arrivano attraverso importazioni parallele, motivo per cui il loro costo è aumentato di almeno il 30-35%, aggiunge l’esperto.
Un altro potenziale problema è il rinverdimento delle città, che richiede varietà vegetali resistenti all’ambiente esterno: “A causa della mancanza di materiale, i programmi urbani per il verde potrebbero essere ridotti nel prossimo futuro”.
Fonti:
Articoli correlati:
Il portavoce del Cremlino: “Le aziende estere che vogliono lavorare in Russia sono amici dello stato” Russia: l’import parallelo è stato legalizzato. Ecco l’elenco dei prodotti che si possono importare in Russia senza il permesso del titolare dei diritti intellettuali Lista delle sanzioni imposte dall’UE alla Russia: una panoramica della loro evoluzione dal 2014 ad oggi Rischio di nazionalizzazione di aziende estere in Russia
Anche in una situazione geopolitica instabile bisogna sapersi orientare e muovere per aumentare vendite ed export.
Servizi OBICONS collegati:
Consulenza sanzioni, embargo Russia e Bielorussia, misure restrittive dell’UE Esportare in Russia Import dalla Russia Logistica: dogane, export, import, sanzioni, trasporto Pacchetto “Urgent Problem Solving”