La Russia ha nuovamente esteso l’embargo alimentare per diversi Paesi fino alla fine del 2021.
Così risulta dal decreto governativo n. 2054 del 09.12.2020 “sulle modifiche al decreto del governo della Federazione russa del 7 agosto 2014 n. 778 e del 31 luglio 2015 n. 774”, pubblicato oggi, 14.12.2020, sul portale internet ufficiale.
Secondo il documento “si introduce, fino al 31 dicembre 2021, il divieto di importazione nella Federazione Russa di prodotti agricoli, materie prime e alimenti, il cui Paese di origine sono Stati Uniti d’America, Paesi dell’Unione Europea, Canada, Australia, Regno di Norvegia, Ucraina, Repubblica d’Albania, Montenegro, Repubblica d’Islanda, Principato del Liechtenstein e Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord”.
Il 6 agosto 2014 Vladimir Putin firmò il primo decreto che vietava o limitava l’importazione di prodotti agricoli, materie prime e prodotti alimentari dagli Stati che avevano imposto sanzioni economiche contro i residenti russi.
Il giorno successivo, il Governo russo determinò i Paesi e i tipi di alimenti che rientravano in questo divieto: carne, pesce, crostacei, latte e latticini, verdure, frutta, ecc. provenienti da Unione Europea, Stati Uniti, Canada, Australia e Norvegia furono dichiarati sotto embargo.
Da allora le contro-sanzioni, inizialmente introdotte per un anno, vengono puntualmente rinnovate; ecco quindi che alla fine di novembre 2020 Putin ha firmato il decreto che proroga le sanzioni di ritorsione per il settimo anno consecutivo.
Non dimentichiamo però che si possono sempre esportare in Russia prodotti alimentari come olio d’oliva, pasta, vino, salse, dolci e numerosi altri prodotti non soggetti alle sanzioni.
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