La Russia ha prodotto circa 233 milioni di dosi di vaccini, che rappresentano il 2,3% della produzione globale.
Il paese ha esportato 93 milioni di dosi, il 2,6% delle esportazioni mondiali. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale del commercio e del Fondo monetario internazionale, alla fine di novembre questi indicatori posizionano la Russia al quinto posto
Ecco i paesi leader nella produzione dei vaccini:
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– Cina: 4,5 miliardi di dosi (45%);
– Unione Europea: 2,25 miliardi (22,4%);
– India: 1,6 miliardi (15,6%);
– USA: 847,5 milioni (8,4%);
– Russia: 232,9 milioni (2,3%).
La top ten comprende anche Corea del Sud (1,6%), Brasile (1,2%), Messico (1%), Thailandia (0,7%) e Sud Africa (0,6%). Il resto dei paesi rappresenta complessivamente l’1,3% della produzione di vaccini (126 milioni).
Leader nelle esportazioni di vaccini:
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– Cina: 1,5 miliardi (40,6%);
– Unione Europea: 1,4 miliardi (37,3%);
– USA: 348 milioni (9,5%);
– Corea del Sud: 133,6 milioni (3,6%);
– Russia: 93,4 milioni (2,6%).
Anche l’India (2%), il Sud Africa (1,3%) e il Giappone (0,9%) sono tra i leader nell’export. Gli altri paesi rappresentano complessivamente il 2,1% delle esportazioni (77,5 milioni).
Secondo il Servizio doganale della Federazione Russa, nel periodo gennaio-settembre 2021 la Russia ha esportato 608,6 tonnellate di vaccini per un valore di oltre 1,2 miliardi di dollari, con il codice di classificazione doganale “altri vaccini per l’uomo”. In ottobre le esportazioni di vaccini sono raddoppiate rispetto ai numeri di settembre, raggiungendo i 356 milioni di dollari.
In Russia sono stati sviluppati e prodotti cinque vaccini contro il coronavirus: Sputnik V e la sua versione monocomponente Sputnik Light, KoviVak, EpiVacCorona ed EpiVacCorona-N.
“Gli standard di produzione del vaccino russo Sputnik V contro il coronavirus hanno ricevuto parere positivo dagli esperti dell’Agenzia dell’Unione Europea (UE) per la valutazione dei medicinali (EMA)” ha annunciato l’11 gennaio il vice capo del centro Gamaleya, Denis Logunov.
Il 10 dicembre il ministro dell’Industria e del Commercio della Russia Denis Manturov ha osservato che il riconoscimento dello Sputnik V nei paesi europei potrebbe avvenire più velocemente se il vaccino fosse approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il 2 gennaio il viceministro degli Esteri russo Alexander Pankin ha affermato che Mosca vede segnali incoraggianti riguardo al riconoscimento del vaccino Sputnik V da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Secondo Pankin, il vaccino russo potrebbe ricevere l’approvazione dell’OMS “nel primo trimestre o nella prima metà di quest’anno”.
Il 20 dicembre il direttore dell’OMS per la regolamentazione e la prequalificazione Rogério Gaspar aveva osservato che l’organizzazione prevede di ricevere i documenti sul vaccino russo fra la fine di dicembre e gennaio. Gaspard ha anche osservato che l’OMS sarà pronta a condurre un’ispezione in loco della produzione di Sputnik V nel febbraio 2022, se i documenti richiesti saranno presentati entro la fine di dicembre.
Il 28 dicembre il leader russo Vladimir Putin ha evidenziato l’elevata capacità dello Sputnik V di combattere la variante Omicron. Il capo di Stato ha anche sottolineato che i partner stranieri della Federazione Russa “devono lasciare da parte le ambizioni inutili e combattere insieme la pandemia”.
In effetti il riconoscimento dello SPUTNIK V in Europa risolverebbe molti problemi relativi alla libertà di spostamento per i cittadini e gli imprenditori russi, dando un impulso agli affari e al turismo già da inizio stagione.
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